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Generalità

_i_(4.11.1) Il fornitore deve mantenere attive procedure documentate per ottenere sotto controllo, tarare e manutenere le apparecchiature per prova, misurazione e collaudo (compreso il software di prova) da lui usate per dimostrare la conformità del prodotto a requisiti specificati. Le apparecchiature per prova, misurazione e collaudo devono essere utilizzate in modo da assicurare che la loro incertezza di misura sia conosciuta e compatibile con le esigenze di misurazione richieste.
Nel caso in cui un software di prova o riferimenti comparativi, come nelle attrezzature di prova, sono utilizzati per attività di controllo e collaudo, essi devono essere verificati, per la assicurarne l'idoneità a verificare l'accettabilità del prodotto, prima della loro utilizzazione in produzione, installazione o assistenza e devono essere ricontrollati a intervalli prefissati.
Il fornitore deve stabilire l'estensione e la frequenza di tali controlli e deve conservare le relative registrazioni per darne evidenza (vedere 4.16).
Nel caso in cui la disponibilità di dati tecnici relativi alle apparecchiature per prova, misurazione e collaudo è un requisito specificato, tali dati devono essere disponibili, quando richiesto dal cliente o da un suo rappresentante, per verificare l'adeguatezza delle apparecchiature stesse dal punto di vista funzionale._n_

N.B.: Ai fini della presente norma, il termine "apparecchiatura per misurazione" comprende anche gli strumenti per misurazione.

Procedura di controllo

Il fornitore deve:
a) stabilire le misurazioni da eseguire, l'accuratezza richiesta e scegliere l'apparecchiatura per prova, misurazione e collaudo, per assicurare l'accuratezza e la precisione necessarie;

b) identificare tutte le apparecchiature per prova, misurazione e collaudo che possono influire sulla qualità del prodotto, tararle e mettere a punto a intervalli prefissati o prima dell'uso, a fronte di strumenti certificati riferibili a campioni nazionali o internazionali riconosciuti. In mancanza di tali campioni, il criterio utilizzato per la taratura deve essere documentato;

c) definire il processo da utilizzare per la taratura delle apparecchiature per prova, misurazione e collaudo, compresi i dettagli relativi a: tipo di apparecchiatura, identificazione univoca, ubicazione, frequenza delle verifiche, metodo di verifica, criteri di accettazione e provvedimenti da adottare qualora i risultati non fossero soddisfacenti;

d) identificare le apparecchiature per prova, misurazione e collaudo mediante contrassegno appropriato o documenti di identificazione approvati per evidenziare lo stato di taratura;

e) conservare le registrazioni relative alle tarature delle apparecchiature per prova, misurazione e collaudo (vedere 4.16);

f) valutare e documentare la validità dei risultati di precedenti prove, controlli e collaudi, qualora le apparecchiature risultassero fuori taratura;

g) assicurare che le condizioni ambientali siano adatte alle operazioni di taratura, prova, misurazione e collaudo da eseguire;

h) assicurare che la manipolazione, la custodia e la conservazione delle apparecchiature per prova, misurazione e collaudo siano adatte a mantenere l'accuratezza e l'idoneità richiesta;

i) evitare che i sistemi di prova, misurazione e collaudo, incluse le apparecchiature di prova e il software, subiscano interventi che possano pregiudicarne la taratura.

N.B.: Si possono utilizzare come guida i requisiti di assicurazione della qualità per le apparecchiature per misurazioni riportati nella ISO 10012.

Significato della norma

Le prescrizioni della presente norma sono applicabili a tutte le apparecchiature di controllo, misura e collaudo che possono influire sulla Qualità del prodotto. Rientrano in tale categoria, non solo i dispositivi di controllo del prodotto finale, ma anche quelli relativi, ove applicabile, alla fase di sviluppo dei prodotti, di controllo delle materie prime, al controllo e alla regolazione del processo produttivo, alle fasi di installazione e a quelle di assistenza, nonché i software di prova e i sistemi fisici.

Le apparecchiature di controllo, misura e collaudo vanno scelte in modo che le loro caratteristiche di incertezza, precisione, accuratezza, sensibilità e stabilità siano adeguate alle misure da effettuare (termini e definizione a riguardo sono riportate nella norma UNI-ISO 10012/1).
Tutte le apparecchiature di controllo, misura e collaudo richiedono di essere tarate a intervalli periodici (o in rapporto alla loro utilizzazione), eccetto quelle basate su costanti fisiche naturali o per le quali vengono adottati dispositivi interni di taratura. L'intervallo tra le tarature varia tuttavia da caso a caso e la sua entità dipende da diversi fattori, quali le condizioni di utilizzo e/o di immagazzinamento, la frequenza di impiego, la precisione richiesta, la stabilità intrinseca dello strumento.

Nel caso in cui la taratura avvenga per confronto con strumenti campione (non necessariamente in dotazione all'azienda), questi dovrebbero essere di precisione maggiore rispetto a quella dello strumento da tarare e muniti di un certificato di taratura emesso da un istituto metrologico primario o da un centro di taratura ufficialmente riconosciuto, a fronte della legge n° 273 dell' 11.08.91 (ad esempio un centro SIT ).
Qualora per la taratura si utilizzino materiali di riferimento, questi devono essere accompagnati da documenti rilasciati da enti riconosciuti che ne attestino le caratteristiche. Nel quadro della taratura delle apparecchiature di controllo, misura e collaudo vanno fatte rientrare anche le situazioni operative che richiedono due diversi stadi di taratura delle apparecchiature di controllo, misura e collaudo stesse. È il caso, ad esempio, dei controlli su linee di produzione (tubi, lamiere, ecc...) attrezzate per un controllo "on-line" delle caratteristiche qualitative, per le quali, oltre alle verifiche più generali e complete delle apparecchiature di controllo, misura e collaudo, si aggiungono i riscontri del loro corretto comportamento in fase di produzione, tramite campioni con difettosità note.

Per ogni tipologia di apparecchiature vanno predisposte e adottate opportune procedure o istruzioni di taratura, comprendenti le informazioni richieste dalla norma e, oltre alle istruzioni dei costruttori, anche le normative esistenti. Le procedure vanno tenute a disposizione nei luoghi dove si effettuano le tarature e utilizzate da personale adeguatamente addestrato.

Lo stato di taratura delle apparecchiature va sempre individuato chiaramente, in modo da permettere che le apparecchiature utilizzate risultino validamente tarate. È inoltre opportuno, ove possibile, evidenziare la data di scadenza della taratura e le eventuali limitazioni d'uso (campo di impiego, condizioni ambientali, ecc...), nonchè identificare come tali le apparecchiature fuori uso e per le quali non è previsto un programma di taratura.

L'operazione di taratura va registrata su documenti appositi che riportino tra l'altro i seguenti dati:
  • dati di identificazione delle apparecchiature;
  • riferimenti alla procedura di taratura;
  • data dell'ultima taratura ;
  • valori riscontrati e regolazioni effettuate;
  • data della taratura successiva;
  • eventuali limitazioni d'impiego o condizioni di utilizzazione;
  • ubicazione dell'apparecchiatura.

Nel caso in cui un'apparecchiatura utilizzata per le misure ritenute significative e, come tali, espressamente identificate risultasse fuori taratura, vanno valutati i risultati dei controlli fatti in precedenza, per valutare se e in quale estensione sia necessario ripetere le misure, riprocessare o scartare i prodotti controllati con apparecchiature fuori taratura. La possibilità di rintracciare tali prodotti richiede un sistema di correlazione tra la singola apparecchiatura e i prodotti o lotti di prodotti con essa controllati. È importante, inoltre, ricercare le cause di quanto accaduto, per impedirne la ripetizione. Ciò può comprendere il riesame del metodo, degli intervalli di taratura, dell'addestramento del personale, della stessa idoneità dell'apparecchiatura, ecc...

Ove le condizioni ambientali possono influire in modo significativo sulla taratura delle apparecchiature o sulle misure stesse, vanno presi adeguati provvedimenti, quali:
  • creazione di ambienti a condizioni controllate, in particolare per la taratura;
  • individuazione e utilizzo di fattori di compensazione, che tengano conto della differenza di condizioni ambientali tra il luogo di taratura e quello di utilizzo.

La prescrizione della norma implica che vengano fissate anche le responsabilità e stabilite le modalità per tenere sotto controllo le apparecchiature (conservazione, prelievo, trasporto, utilizzazione, restituzione, ecc...).
In pericolo di manipolazioni, anche involontarie, che possano pregiudicarne la taratura, i dispositivi di regolazione delle apparecchiature vanno opportunamente sigillati e protetti.

Cosa fa il Q9000

Il programma dedica un intero modulo alla gestione degli strumenti, vista l'importanza e la complessità delle tematiche del Sistema Qualità Aziendale. Il modulo è stato concepito e strutturato per coprire l'interezza delle principali problematiche riguardanti la gestione degli strumenti di misura:

  • Consente la catalogazione di tutti gli strumenti semplici e multipli, con la specificazione delle principali caratteristiche distintive per ogni matricola e comuni alla famiglia (categoria) di appartenenza.
  • Con un'anagrafica strumenti residente nel gestionale dell'azienda, acquisisce e integra tutte le informazioni già presenti; in caso contrario, crea lui stesso un archivio di anagrafica.
  • In fase di immatricolazione delle attrezzature di misura, il programma richiede che il responsabile di tale gestione indichi:
    • il fornitore;
    • l'assegnatario responsabile della custodia e dell'uso delle attrezzature;
    • la data di assegnazione;
    • la marca dello strumento;
    • il costo dello strumento;
    • il codice anagrafico dello strumento "Primario" da utilizzare per la taratura o l'eventuale ente esterno accreditato per la taratura;
    • i dati tecnici sulla precisione dello strumento;
    • la funzione dello strumento;
    • l'utilizzazione del mezzo;
    • la periodicità delle verifiche e delle tarature.
  • Durante la gestione e l'aggiornamento la scheda delle attrezzature si compone anche di dati relativi a:
    • data ultimo controllo;
    • data prossimo controllo;
    • codice di registrazione ultimo controllo;
    • esito ultimo controllo;
    • ............

Il Q9000 organizza l'anagrafica strumenti per famiglie o categorie, per razionalizzare la compilazione delle schede in uso e delle operazioni di controllo.
La scelta delle apparecchiature di controllo, misura e collaudo (ACMC) da parte della funzione aziendale responsabile, è supportata dal Q9000 in sede di stesura dei "cicli di collaudo" tramite diretto collegamento con l'anagrafica strumenti. Tale scelta, volta ad assicurare che l'incertezza degli strumenti di misura sia conosciuta e compatibile con le esigenze di misurazione richieste, è chiaramente evidenziata da ogni scheda matricola, che riporta i dati tecnici su precisione e sensibilità dello strumento. Il programma controlla in automatico che ci sia coerenza tra il tipo di misura da effettuare e lo strumento scelto, impedendo la selezione di attrezzature inadatte allo scopo. Sulla stampa del Benestare di Collaudo e sull'Ordine di Produzione o Montaggio, nel caso di operazioni in autocontrollo, l'operatore trova indicato il codice della categoria dello strumento da utilizzare.

A disposizione dell'operatore, che verifica i prodotti, il Q9000 permette di fornire una lista personalizzata e completa di strumenti tarati utilizzabili.
Ogni voce della lista riporta in sintesi tutti i dati relativi alle specifiche tecniche alle caratteristiche, allo stato di taratura dello strumento (data di scadenza) e alla sua ubicazione corrente.

Il Q9000 contiene nelle schede di ogni strumento i riferimenti alle attrezzature di controllo utilizzate per la taratura, permettendo sempre e ovunque di ripercorrere la catena di riferibilità fino agli strumenti primari e agli eventuali certificati di taratura emessi dagli enti di controllo esterni.

In fase di selezione delle attrezzature di controllo e verifiche della taratura degli strumenti in uso, il programma in automatico guida alla scelta delle attrezzature con un livello di precisione e affidabilità superiore a quelle in verifica.

L'ufficio controlli e collaudi può periodicamente visionare, tramite stampati o video, la lista di tutti gli strumenti che richiedono in quel momento la taratura.
Una notevole e completa gamma di parzializzazioni permette di monitorare costantemente la situazione degli strumenti "attivi". Per ciascuna matricola sono indicate l'estensione e la frequenza dei controlli con le relative date.

In caso di strumenti ritenuti in fase di controllo fuori dagli standard di taratura e impiegati per misure di collaudo dei prodotti, il Q9000 consente di ripescare tutti i lotti controllati con quello strumento e prendere i dovuti provvedimenti.

Il Q9000 gestisce le operazioni di taratura delle ACMC e documentare le verifiche esterne. Accanto alle schede degli strumenti, sono sempre disponibili tutte le registrazioni delle prove e controlli effettuati nel corso della vita dello strumento, dalla sua immatricolazione alla rottamazione.
La Funzione aziendale responsabile della gestione degli strumenti di misura ha così una visione globale su tutta la storia dello strumento: dai rapporti di registrazione delle prove che documentano i risultati e le osservazioni sulle misure effettuate, ci si può immediatamente accorgere della ricorrenza di determinati problemi o difetti.
Questo può aiutare nell'identificazione del modello di strumento più affidabile e più adatto alle esigenze della realtà aziendale.

I rapporti di taratura sono una documentazione puntuale e precisa sullo stato di taratura delle ACMC (riferimento agli strumenti di prova impiegati, certificati di prove esterne, misurazioni rilevate, responsabili della prova, ecc...).

Il Q9000 struttura la registrazione delle prove di taratura in forma di griglia di collaudo, composta da ciascuna fase di verifica stabilita dall'Ente responsabile per tenere sotto controllo la funzionalità delle attrezzature.

Il Q9000 permette di rendere disponibili i dati tecnici delle apparecchiature per prova, misurazione e collaudo, nel caso il cliente li richieda per verificarne l'adeguatezza funzionale.
Sul Certificato di Qualità fornito al cliente è riportato tutto il ciclo di collaudo effettuato sul prodotto venduto e in esso resta in automatico la documentazione sulla strumentazione usata per le prove.

In funzione del tipo di strumento, il programma rende disponibili i riferimenti alle procedure e alle istruzioni di controllo da impiegate per la prova.

La consultazione delle procedure può avvenire, oltre che dalle stampe presenti sul posto di verifica, anche da video, tramite un collegamento automatico che il Q9000 realizza con l'archivio procedure.

Il Q9000 gestisce in automatico il declassamento degli strumenti e la ridefinizione dei dati tecnici sull'accuratezza e la precisione dello strumento.

Funzioni del modulo

Entriamo adesso nello specifico a vedere le varie sezioni del modulo dedicato agli strumenti di misura.
Il menu del modulo è riportato nella seguente Figura 1.

Fig. 1. Menu del modulo

Categorie degli strumenti di misura

Questa sezione permette di inserire, gestire e annullare le "categorie" degli strumenti, intendendo con "categoria" una specifica famigliarelativa a un'intera tipologia di strumenti (es.: calibri, metri, micrometri, dinamometri, ecc...). Come già premesso, l'impostazione dell'archivio "Strumenti per famiglie", tra i numerosi vantaggi, permette di risparmiare tempo nella stesura delle schede delle singole matricole.
L'accesso al modulo è preceduto da una "copertina" contenente le selezioni ai diversi modi di ingresso (aggiunta di una nuova categoria, modifica delle specifiche di una già esistente, copia di una categoria, annullamento e interrogazione); si può accedere direttamente alla sezione che gestisce i legami e i cicli.
Da qui è possibile interrogare l'archivio delle categorie con i consueti codici di ricerca (è possibile parzializzare la ricerca ai gruppi di strumenti di interesse). Un esempio è riportato in Figura 2.

Fig. 2. Guida

Vediamo ora come si presenta e quali informazioni fornisce il modulo di una qualsiasi categoria (ad esempio la categoria dei metri, che sono ovviamente strumenti "semplici") in Figura 3:

Fig. 3. Categoria degli strumenti di misura

Oltre ai campi di tipo descrittivo, la scheda riporta la voce "Tipo dello strumento", tabellata e contenente una serie di informazioni sullo strumento e sulla grandezza misurata. La tabella del tipo di strumento permette di specificare se le misure sono effettuate per variabile o per attributo: in funzione di questa specifica, il programma presenterà, in fase di dichiarazione del collaudo, una maschera adatta. Se la misura è per variabili, il programma si aggancia con il ciclo di collaudo relativo alla categoria di appartenenza dello strumento; se la misura è per attributi vengono presentati solo i campi in cui inserire l'esito della prova (buono, discreto, declassare,...). La tabella inoltre specifica se lo strumento è semplice o composto e in base a ciò attiva o meno il richiamo dei legami con gli strumenti elementari.
Un esempio di tabella dei "tipi" è quella riportata in Figura 4.

Fig. 4. Tabella degli strumenti di misura

Il campo "Classe di precisione" riporta un dato correlabile all'attitudine dello strumento di controllo a soddisfare la precisione fissata per la misura da effettuare; esso esprime il livello di incertezza dello strumento nella fase di misurazione. Strumenti che dai controlli effettuati risultano possedere un valore d'indice inferiore a quello riportato in questo campo per la categoria di appartenenza, dovrebbero essere declassati. Nelle schede di ciascuno strumento vi è l'indicazione della classe funzionale calcolata dopo l'ultimo controllo. Questo valore, che in fase di immatricolazione viene letto dalle specifiche del costruttore, viene ricalcolato dal programma e aggiornato ad ogni controllo di taratura in funzione delle misurazioni rilevate.
Operativamente il programma pesca dall'insieme degli scollamenti delle misure dai valori di riferimento lo scostamento massimo e lo divide per il valore del fondoscala. Il risultato viene poi confrontato con il valore di riferimento della categoria.
Le classi di precisione sono contenute nella tabella CQ*CP.

Il campo "Intervallo di controllo" specifica il periodo di tempo tra due controlli consecutivi da effettuare sugli strumenti della categoria in questione. Sulla scheda di ciascuna matricola verrà riportata la data del successivo controllo, calcolata in funzione di questo valore a partire dall'ultima registrazione effettuata.

Il campo tabellato (Tab. CQG) "Grandezze misurate", definisce il tipo di grandezze che la categoria di strumenti va a misurare. Il campo non è solo descrittivo, ma contiene importanti informazioni di controllo per il programma: nel campo delle "Unità di misura" l'utente può inserire solo valori coerenti con quanto specificato. Se si è inserito "lunghezza" come tipo di grandezza e inavvertitamente si seleziona come unità l'Ampere, il programma segnala l'incongruenza. Si noti la flessibilità del programma, che, di fronte a uno strumento multidimensionale (es.: la D.E.A. tridimensionale), consente di accettare come buone unità di misura con sottocategorie di grandezze coerenti (es.: la specificazione di grandezza geometrica fa accettare tutte le unità di misura geometriche).

Il campo "Sensibilità" specifica, per una data categoria di strumenti, il valore di sensibilità dichiarato. In sostanza, la sensibilità esprime la capacità di discriminare il più piccolo valore della grandezza misurata dallo strumento. Se durante un controllo di verifica lo scostamento massimo è superiore al valore della sensibilità per quella categoria, scatta il declassamento e il programma, in automatico, registra sulla scheda della matricola il nuovo valore di sensibilità, pari al doppio della sensibilità della categoria; se il valore registrato supera il doppio di quello di riferimento, lo strumento viene scartato.

Il campo "Procedura di controllo" riporta il riferimento alla procedura o istruzione da seguire per procedere alla verifica dell'ACMC. Nella scheda c'è la possibilità di consultare direttamente a video il testo della procedura.
Direttamente da questo modulo è possibile impostare la griglia del ciclo di collaudo relativa alla categoria di strumenti per la verifica di taratura. Tramite l'opzione "Cicli", il programma si collega con la gestione dei cicli di collaudo e presenta la seguente maschera (Fig. 5):

Fig. 5. Ciclo di collaudo

Per ciascuna fase di controllo è possibile consultare, impostare o modificare la scheda di registrazione. Supponiamo, ad esempio, di entrare nella fase 100 dell'esempio riportato: si presenterà quanto segue (Fig. 6).

Fig. 6. Fase del ciclo di collaudo

Per ogni fase di verifica dello strumento sono riportate in dettaglio tutte le specifiche relative alla prova:
  • obbligatorietà;
  • classe di importanza della misura da rilevare;
  • strumento di controllo da utilizzare per la prova;
  • procedura di controllo;
  • valori di riferimento;
  • ..........

Per ogni strumento appartenente a questa categoria, nel momento in cui viene richiesto di fornire il modulo della prova di taratura da consegnare al collaudatore, il programma ripesca tutti questi dati e li rende disponibile in forma chiara e completa.

Finora abbiamo visto come vengono trattate le categorie degli strumenti semplici.

Il Q9000 è in grado di gestire anche strumenti composti come un multimetro che, come è noto, è costituito da 3 diversi strumenti: voltmetro, amperometro, ohmetro. Il programma codifica la matricola dello strumento complessivo e, in base alla specifica relativa al "tipo strumento", riconosce che si tratta di uno strumento composto: selezionando il codice del multimetro, viene presentata la relativa distinta base al primo livello (Fig.7).

Fig. 7. Distinta di un multimetro

A questo punto è possibile entrare nella scheda di ogni strumento elementare e operare nel modo visto prima con lo strumento singolo.
Nel caso in cui uno strumento componente sia esso stesso multiplo, il programma mostrerà la relativa distinta base e così via, fino a giungere agli strumenti singoli.
Supponiamo, ad esempio, che il Voltmetro non sia uno strumento semplice: selezionandolo, il programma mostrerà la lista degli strumenti di cui è composto (Fig. 8).

Fig. 8. Lista legami

Schede degli strumenti di misura

Come precedentemente anticipato, ad ogni strumento di misura è assegnata una scheda identificata dal codice della matricola, che riporta per esteso tutte le informazioni e i dati tecnici relativi allo strumento stesso.
In Figura 9 è riportata la maschera di ingresso alle schede con la corrispondente selezione della modalità di accesso e le opzioni di ricerca/ordinamento.

Fig. 9. Guida alle schede

Fig. 10. Archivio schede

Supponiamo di voler selezionare la scheda di uno strumento multiplo.Vediamo la seguente schermata (Fig. 11).

Fig. 11. Scheda di uno strumento multiplo

La scheda raccoglie tutto l'indispensabile per la documentazione e la catalogazione di uno strumento, a partire da:
  • descrizione sommaria dello strumento, utile all'utente nelle fasi di ricerca e di consultazione degli elenchi stampati spesso indecifrabili se limitati ai codici di matricola;
  • marca dello strumento;
  • data di introduzione dello strumento in uso agli operatori;
  • numero di matricola assegnata dal fabbricante: questo dato è molto importante dal punto di vista della catena di riferibilità perchè permette di rintracciare l'origine dello strumento e verificarne la validità e la relativa certificazione (non a caso è riportato il numero del certificato del fabbricante);
  • certificato del fabbricante: è un'indicazione importante ai fini della documentazione sulla validità e la taratura dello strumento;
  • tipo di strumento: in questo caso (strumento composto), consente al programma di attivare i legami di archivio per recuperare tutte le informazioni degli strumenti di cui è composto;
  • ente responsabile della gestione dello strumento nelle fasi di assegnazione, ritiro, controllo, ...;
  • ente assegnatario, ovvero funzione aziendale o operatore a cui è affidato l'utilizzo dello strumento. Questa indicazione viene utilizzata dal programma per stendere e stampare l'elenco degli strumenti e delle attrezzature in dotazione a vari operatori;
  • data di assegnazione, a seguito dell'acquisto dello strumento oppure dell'effettuazione dell'ultimo controllo;
  • data di restituzione, calcolata dal programma sulla base dell'intervallo di tempo assegnato alla categoria dello strumento. Nel caso di strumenti multipli i cui componenti possono presentare date di scadenza diverse, il programma riporta quella più prossima. L'indicazione della data di scadenza nella scheda dello strumento consente al programma di recuperare, sotto interrogazione dell'utente, tutti gli strumenti prossimi alla scadenza e per i quali è necessario un controllo di taratura;
  • ubicazione, che rappresenta un'indicazione fondamentale di rintracciabilità dello strumento;
  • codice di identificazione del fornitore, tramite il quale si può immediatamente risalire all'origine dello strumento;
  • altri dati: l'interrogazione di questo campo consente, nel caso di uno strumento multiplo, di collegarsi con l'archivio dei legami contenente l'elenco degli strumenti elementari che lo compongono.

Fig. 12. Lista legami

Selezionando una delle voci elencate, il programma immediatamente si collega con le schede corrispondenti e ne visualizza il contenuto.

Controllo della strumentazione

La dichiarazione dei controlli effettuati sulle attrezzature viene gestita dal Q9000 con un modulo dedicato, che, oltre alla dichiarazione, consente la consultazione dei controlli già effettuati rispetto a:
  • Matricola Strumento;
  • Categoria Strumento;
  • Matricola Strumento di Controllo;
  • Ente Collaudatore;
  • Ente Responsabile;
  • Esito Controllo;
  • Data Ultimo Controllo;
  • Data Prossimo Controllo.

In tal modo, parzializzando la matricola di uno strumento, si può visualizzare l'intera storia dei controlli realizzati in passato oppure visualizzare tutti i controlli fatti in un periodo su tutti gli strumenti o su alcune categorie in particolare.
Il responsabile del controllo attrezzature consulta periodicamente l'elenco degli strumenti che superano il termine di scadenza per la taratura e procede, sulla base di questa indicazione, all'attivazione delle procedure per i controlli.
Il Q9000 consente all'operatore di stampare una griglia di controllo personalizzata per ogni strumento in esame con le diverse fasi della prova.
Al termine della taratura il collaudatore non dovrà fare altro che inserire i dati rilevati e riportati sullo stampato nel modulo del programma per l'elaborazione automatica.
In automatico il programma assegna alla dichiarazione di collaudo un codice di identificazione: l'operatore può comunque decidere di assegnarne arbitrariamente uno a suo piacere.

Vediamo, ad esempio, la dichiarazione di controllo di uno strumento multiplo, come un multimetro (Fig. 13).

È da notare che, per uno strumento multiplo, i campi riportati nella maschera non vengono completati finchè non si seleziona il singolo strumento elementare componente. Per farlo ci si collega con l'archivio dei legami e si seleziona la voce di interesse (Fig. 14).

Fig. 13. Scheda di controllo degli strumenti di misura

Fig. 14. Lista legami

A questo punto il programma presenta per lo strumento una serie di dati prelevati dalla scheda dello strumento (valori della sensibilità, classe di precisione, colore di riferimento assegnato allo strumento, ecc...), dalla scheda della categoria e dalla registrazione dell'ultimo controllo (Fig. 15).

Fig. 15. Controllo del singolo strumento

A questo punto il collaudatore può procedere all'inserimento dei dati rilevati per ciascuna delle fasi di cui si compone il ciclo di prova.

N.B.: Nel caso di misurazioni per attributi (ad esempio prove "passa/non passa"), il programma propone subito una maschera di registrazione dell'esito del collaudo (buono, discreto, declassare, ...):

Fig. 16. Esito del controllo

Vediamo invece l'esempio del multimetro i cui componenti sono strumenti di misura per variabili (Fig. 17):

Fig. 17. Fasi di controllo

Il collaudatore inserisce anzitutto i dati rilevati per la fase di collaudo "100" e procederà poi con le fasi successive. Vediamo in dettaglio la prima fase (Fig. 18):

Fig. 18. Dettaglio fase

La maschera viene creata dal programma sulla base delle indicazioni specificate in fase di creazione del ciclo di collaudo.
Il collaudatore deve trascrivere i risultati ottenuti all'interno della seguente tabella (Fig. 19):

Fig. 19. Registrazione controlli

Una volta riportati tutti i rilievi fatti, il programma li elabora automaticamente calcolando i valori statistici e li confronta con i termini di riferimento riportati nella maschera (Figura 20).

Fig. 20. Risultato controlli

Il controllo dello strumento termina con la dichiarazione dei dati di taratura rilevati (esito ultimo controllo, classe di precisione attuale).

Fig. 21. Maschera di fine controllo

Dal menu principale possono essere selezionati numerosi altri moduli relativi a stampa, consultazione e gestione dei legami per strumenti composti e a cicli di collaudo. In merito ai cicli di collaudo, l'impostazione è identica a quella dei cicli di controllo.
Un particolare modulo è dedicato alla consultazione dei cicli di collaudo, dove l'ordinamento (per strumento di misura, piano di campionamento, strumento di controllo, codice della fase di collaudo) e la parzializzazione sono fissati tramite la seguente maschera (Fig. 22).

Fig. 22 Interrogazione cicli

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